martedì 9 febbraio 2016

SAN GIORGIO E LA PRINCIPESSA




Un altro esempio degli effetti del variare del gusto con la conseguenza di provocare l’oblio o anche la distruzione di un’opera  è dal dipinto del Pisanello illustrante l’uccisione del drago da parte di san Giorgio. Si tratta di un affresco eseguito su una parete della chiesa di santa Anastasia a Verona e del quale oggi è rimasta visibile solo la parte di destra. In quella perduta c’era l’uccisione del drago.
   Quando si accinge a realizzare questo dipinto il Pisanello ha già ottenuto il massimo dei consensi con le opere che gli erano state commissionate dal papa, dal re di Napoli, dal doge di Venezia, dai Visconti, dai Gonzaga. Un successo che gli era riconosciuto anche dai letterati e dagli umanisti dell’epoca.
  La parte residua dell’affresco ci racconta il momento in cui il santo sta salendo sul suo cavallo bianco e  si accommiata dalla principessa di Trebisonda per andare ad affrontare il drago. Una barca lo attende con la vela gonfiata dal vento. La città è rappresentata in cima a una rocca, con una selva di torri e di cupole.   
    Un altro cavallo, splendido nei suoi paramenti, è raffigurato accanto alla principessa in compagnia di alcuni cani di varia razza. Nessuno prima del Pisanello aveva fatto un’analisi così attenta del mondo naturale basandosi sull’osservazione diretta ma anche sullo  studio di reperti antiquari. Il pittore si esprime  con la meticolosità di un miniaturista: gli abiti all’ultima moda, i cappelli in uso nella corte bizantina, perfino l’acconciatura dei capelli che in quel momento prescriveva l’attaccatura alta. La principessa è raffigurata di profilo come in una delle medaglie delle quali il Pisanello era maestro.
   Sulle armature  aveva inserito delle dorature e degli elementi metallici che oggi sono andati perduti. Tutto questo espone il Pisanello con sapienza di narratore ricreando un’atmosfera di favola. L’affresco di Santa Anastasia è il punto di arrivo del tardo gotico mentre già incombe la voga rinascimentale ed è particolarmente prezioso tenuto conto che meno del dieci per cento delle opere di questo artista sono giunte fino a noi. L’affresco fu trascurato per secoli. L’incuria e le infiltrazioni di acqua lo hanno reso di così difficile lettura.


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