martedì 9 febbraio 2016

IL GIUDIZIO UNIVERSALE





Nella notte degli Ognissanti del 1541 viene scoperto l’affresco di Michelangelo che copre la parete dietro l’altare della Cappella Sistina e rappresenta il Giudizio Universale. Nessuno dei capolavori di quell’età d’oro dell’arte italiana che sarà detta Rinascimento spaccherà in due, come in questa circostanza, le valutazioni di quanti sono ammessi a vedere l’opera. Ci fu da una parte un’ ammirazione e una esaltazione senza limiti e dall’altra un cumulo di critiche e di riserve di ordine artistico, politico ma anche religioso.     
È un momento di tormentata tensione spirituale e c’è chi propone di mandare Michelangelo sotto il giudizio del Santo Uffizio con l’accusa di eresia. E’ indubbio che il pittore stava dalla parte di chi auspicava una riforma della Chiesa.
Il primo detrattore del Giudizio fu Paolo III. Fu talmente sconvolto quando vide per la prima volta l’affresco da essere sul punto di prendere la decisione di farlo distruggere.
Fu motivo di discussione la scelta di Michelangelo di dipingere gli angeli nudi e senza ali. Il Vasari considerava queste figure “oltre ogni bellezza straordinarie” ma altri le trovava semplici prove di virtuosismo anatomico, e alcuni dicevano che chi vedeva una figura di Michelengelo le vedeva tutte.
Per quel che riguarda la valutazione estetica, nel novero dei detrattori c’è Pietro Aretino, sostenitore a oltranza della superiorità dei pittori veneti e, sulla stessa linea, Ludovico Dolce, il biografo di Tiziano.
Sulla rappresentazione di alcuni personaggi ignudi si apre la polemica e viene dato l’incarico a Daniele da Volterra di porre rimedio alle nudità di alcune figure, cosa che egli fa con molta moderazione dipingendo a tempera sulle parti più intime dei leggeri panni svolazzanti.


Allo stesso pittore si dà, poi, l’incarico di modificare la posizione, considerata ambigua, di santa Caterina d’Alessandria e quella di san Biagio. Michelangelo aveva dipinto la santa nuda e con un seno prorompente. Il volterrano la riveste di un abito verde e rifà completamente la figura di san Biagio che prima appariva fissare la schiena  della donna e adesso volge invece il capo in direzione del Cristo. Abbiamo la possibilità di stabilire tutto questo perché il pittore Marcello Venusti aveva  fatto, su commissione del cardinal Alessandro Farnese, una copia, tuttora esistente, del Giudizio prima di ogni iniziativa censoria.
Gli  interventi vennero attuati in ossequio alle disposizioni emanate nell’ultima sessione del Concilio di Trento che proibivano qualunque rappresentazione che potesse avere carattere di oscenità.
Era il 1565  e Michelangelo era già morto nel febbraio dell’anno prima.     



1 commento:

  1. How to play Slots in the casino - Dr. Maryland
    What to expect is the game 상주 출장안마 lobby at 동해 출장샵 the 목포 출장샵 MGM Resorts Casino, located inside the MGM Hotel Las Vegas Casino in Las 충주 출장안마 Vegas. A free 남원 출장마사지 slot machine for

    RispondiElimina